Caro Preside e cari Docenti della Facoltà di Lingue e Letterature straniere,
Cari lettori,
sono passati ormai quasi quattro anni e mezzo dal momento (era il marzo 2004) in cui Step1, periodico telematico di informazione nato nell'ambito del Medialab, è andato in rete. Nel frattempo, attorno a noi, sono nati o si sono conclusi molti altri tentativi di blog e di web-magazine degli universitari catanesi. Ci siamo sempre considerati un piccolo punto della rete e abbiamo sempre praticato forme di collaborazione solidale con questo movimento dal basso, per un'informazione indipendente e per la sperimentazione di nuove forme di comunicazione.
Come scriveva Enrico Escher, quando la testata è stata registrata presso il Tribunale di Catania, "quello che all'inizio sembrava più che altro un gioco, uno strumento diverso per provare a capire, facendolo, come funziona il mestiere di giornalista, è diventato invece qualcosa di più e di meglio: un giornale". Molti non si rendono conto dell'impegno che richiede un web-magazine aggiornato continuamente. Noi dell'attuale redazione e tutti quelli che hanno dato una mano nel tempo abbiamo fatto del nostro meglio per rendere Step1 vivace e tenace. Abbiamo coltivato e continuiamo a coltivare "il sogno di fare giornalismo in modo diverso da quello a cui la nostra realtà ci ha abituati".
Quattro anni e mezzo sono un tempo sufficientemente lungo per tracciare il bilancio di un'esperienza. Oggi Step1 è noto nell'intero Ateneo, del quale ci siamo sforzati di fornire uno sguardo d'assieme fuori dagli steccati delle singole facoltà. Siamo probabilmente tra i più longevi giornali universitari nazionali e come tale abbiamo recentemente partecipato alla sezione della stampa studentesca del "Festival Internazionale del Giornalismo" di Perugia. Non basta. Abbiamo un ragguardevole numero di lettori e una rete crescente di collaboratori, il nostro archivio è vicino ad oltrepassare i 5.000 articoli. Tutto quel che c'è nel data base della rivista è frutto, nel bene e nel male, del lavoro svolto con entusiasmo dai tanti collaboratori lavorando anche la domenica e le altre feste comandate.
Imprese come la redazione di un magazine ad aggiornamento quotidiano possono essere compiute solo per pura passione. La passione, tuttavia, per sorreggersi ed alimentarsi, ha bisogno di un adeguato supporto che, specie negli ultimi tempi, è mancato. Ciò ci spinge a chiedere al nostro editore – Lingue e Letterature straniere – di adempiere al regolamento approvato dal Consiglio di Facoltà. Si tratta di richieste semplici e non più rinviabili, già note al Preside. Vanno dalla nomina del nuovo direttore responsabile, all'attivazione di un laboratorio permanente di giornalismo nell'ambito del Medialab (in modo da garantire più stabilmente il coordinamento del nostro lavoro), al rispetto dell'impegno assunto affinché i redattori possano iscriversi all'albo dei pubblicisti, al garantire il supporto dei webmaster per il rinnovamento del sito, alla necessità di rinnovare le attrezzature ormai inutilizzabili e di fornirci una sede redazionale distinta da quella di Radio Zammù.
Una facoltà che ospita corsi di laurea in scienze della comunicazione dovrebbe essere particolarmente sensibile nell'apprezzare l'importanza di una palestra di giornalismo e di uno strumento di esercizio del diritto all'informazione. Tuttavia, se essa riterrà opportuno non concedere i modesti investimenti per far sì che Step1 sia messo in condizione di mantenersi e di rinnovarsi, vi chiediamo di abrogare il regolamento piuttosto di continuare a lasciarlo non applicato.
Nell'attesa Step1 chiude: abbiamo deciso di sospendere il consueto ritmo di aggiornamento quotidiano
Il sito www.step1.it non verrà tuttavia abbandonato. Ci impegniamo a tenerlo ancora parzialmente attivo anche durante il periodo estivo e fino al 15 settembre 2008. In quella data ci riuniremo nuovamente per discutere se esistono le condizioni per proseguire l'avventura di questa testata e per dar corso ai progetti di ulteriore crescita della sua attività editoriale.
Si dice che è un lutto per la libertà di stampa quando un giornale chiude. Ma nel caso di un brutto giornale non è mica vero: si risparmia del tempo.
Noi avevamo creduto in un progetto "in divenire" (abbiamo visto l'aula 24 crescere attorno a noi) e ci ritroviamo adesso senza un profilo ben definito. Questo 2008 è stato piuttosto positivo per il giornale. Ha dimostrato che con un nuovo appoggio si potrebbe davvero confezionare un prodotto competitivo, favorito anche dalle caratteristiche morfologiche dell'informazione a Catania. "Saliti di grado" rischiamo invece di tornare ad essere un laboratorio senza possibilità di ulteriore crescita: non step 2, dunque, ma piuttosto uno Step0. Restiamo dunque in attesa della risposta dell'editore. Ci pare corretto capire se il nostro "rodaggio" finisce qui, o se – redattori e collaboratori vecchi e nuovi - potremo contare su un contenitore ambizioso e non fine a se stesso.
Se muore
Step1, viva Step1
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