27 febbraio 2007

Signori ribelli...


Oggi su Repubblica.it leggo questo articolo:
Sri Lanka, attacco dei ribelli tamil
feriti ambasciatori Italia e Usa

in cui si apprende che durante uno scontro armato tra le truppe governative e i ribelli (Le Tigri) per la liberazione dell'Eelam Tamil, sono rimasti feriti due ambasciatori stranieri.
Già il fatto che dei diplomatici si trovino in una zona teatro di guerra sembra abbastanza strano. Ma la cosa che mi ha colpito di più è un'altra. Nell'articolo si dice:
"Secondo il portavoce delle Tigri, Irasiah Ilanthirayan, gli elicotteri con la delegazione sono stati fatti atterrare in una zona della base aerea da dove le forze governative per tutta la mattina avevano bombardato con mortai le posizioni dei ribelli. Inoltre, sempre secondo il portavoce, i ribelli non erano stati avvertiti dell'arrivo della delegazione straniera, contrariamente alla prassi consolidata."
E' la prima volta che sento parlare di "Fair Play" in una guerra.
- "Pronto? A che ora bombardate oggi?"
- "Guardi, verso le 16: oggi mia moglie cucina le cozze..."
Pur trattandosi di "guerra civile" non sembra affatto uno scherzo.
Sempre dall'articolo:
"Negli ultimi 15 mesi nella zona sono riprese con vigore le violenze legate alla ribellione separatista dei tamil. Sono state uccise circa 4.000 persone."

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